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- Il calendario Gardin
GIANNI BERENGO GARDIN
Gianni Berengo Gardin firma il Calendario Epson 2008 all'incrocio tra arte e tecnologia
Calendario Epson 2008. "Poesie Italiane".
Gianni Berengo Gardin, un grande maestro della fotografia italiana, firma il Calendario Epson 2008. Un incontro unico fra arte e tecnologia: Gianni Berengo Gardin ha “rivissuto” infatti gli anni della propria storia professionale facendola diventare storia del nostro Paese e di quanto ognuno di noi ha vissuto, ricorda o ha sentito raccontare.
Nella raffinata eleganza del bianco e nero con cui lavora, Gianni Berengo Gardin ha scelto personalmente dodici scatti della sua vastissima produzione di tipici paesaggi italiani: una serie di istanti ovattati, di poesie senza tempo, di ricordi indelebili.
Si tratta di paesaggi rarefatti, essenziali, assoluti. Le figure umane, quando ci sono, raccontano attimi di una vita sospesa, senza tempo, in una tradizione di tranquilli gesti quotidiani che si susseguono giorno dopo giorno.
In questo modo Gianni Berengo Gardin, testimone accurato di una realtà in lenta ma in continua evoluzione, ci racconta, immagine dopo immagine, anche gli angoli più dimenticati della nostra identità collettiva, quelli non ancora deformati dall’affanno, dalla smania del fare o dell’apparire, dalla corsa senza meta.
In ognuna delle 12 foto ciascuno di noi ritrova un po’ di se stesso, della sua storia, dei suoi ricordi: più che paesaggi, questi sono archetipi dell’immaginario italiano e la poesia che ne scaturisce diventa subito familiare.
Un bianco e nero, quello di Gianni Berengo Gardin, reso ancora più ricco, profondo ed espressivo dalla tecnologia Epson che, attraverso la sinergia tra stampanti, inchiostri e carte speciali restituisce appieno l’intenzione e la visione artistica dell’autore.
Il calendario Epson 2008, come i sette precedenti, è un’opera prodotta in edizione numerata e tiratura limitata di 1.300 copie con una particolare lavorazione artigianale: su ciascun esemplare infatti sono incollate a mano le dodici stampe originali, prodotte con inkjet Epson Stylus Pro su carta fotografica Epson Premium Luster.
Gianni Berengo Gardin
Gianni Berengo Gardin nasce a Santa Margherita Ligure nel 1930, e inizia a occuparsi di fotografia nel 1954, dopo aver vissuto a Roma, Venezia, Lugano e Parigi. Nel 1965 si stabilisce a Milano e inizia la sua carriera dedicandosi al reportage, all’indagine sociale, alla documentazione di architettura e alla descrizione ambientale.
Le sue prime foto sono state pubblicate nel 1954 su il Mondo, diretto da Mario Pannunzio, con cui ha collaborato fino al 1965. Ha lavorato con le principali testate della stampa italiana ed estera, con il Touring Club Italiano e con l’Istituto Geografico De Agostini, ma si è principalmente dedicato alla realizzazione di libri fotografici, pubblicandone oltre 200.
Nel 1963 è stato premiato dal World Press Photo. Nel 1990 è stato invitato d’onore al “Mois de la Photo” di Parigi dove ha vinto il Premio Brassai. Nel 1995 ha vinto il Leica Oskard Barnack Award ai “Rencontres Internationales de la Photographie” di Arles. Nel 1998 ha vinto ex aequo il Premio Oscar Goldoni per il miglior fotolibro dell’anno con Zingari a Palermo. Ha tenuto circa 200 mostre personali in Italia e all’estero, e sue immagini fanno parte delle collezioni di diversi musei e fondazioni culturali, tra cui la Calcografia Nazionale di Roma, il Museum of Modern Art di New York, la Bibliotheque Nationale, la Maison Européenne de la Photographie e la Collection photo FNAC di Parigi, il Musée de l’Elysée di Losanna. Nel 1972 la rivista “Modern Photography” lo ha inserito tra i “32 World’s Top Photographers”. Nel 1975 Cecil Beaton lo ha citato nel libro “The magic Image: the genius of photography from 1839 to the present day.” E H. Gombrich lo ha citato come unico fotografo nel libro “The Image and the Eye” (Oxford 1982). Italo Zannier nella “Storia della Fotografia Italiana” (Roma-Bari 1987) lo ha definito “il fotografo più ragguardevole del dopoguerra”, ed è presente tra gli 80 fotografi scelti da Henry Cartier-Bresson nel 2003 per la mostra “Les choix d’Henri Cartier-Bresson”. Nel 2006, in occasione di una sua mostra, ha tenuto un discorso alla sede del Parlamento Europeo di Bruxelles. Nel 2008 gli è stato assegnato, negli Stati Uniti, il prestigioso “Lucie Award” alla carriera e nel 2009 gli è stata conferita dall’Università degli Studi di Milano la laurea Honoris Causa in Storia e Critica dell’Arte.